una storia

[Lenta dissolvenza su, esterno giorno] Un vecchio manicomio. Vecchio e fatiscente. La storia potrebbe iniziare in un imprecisato giorno di settembre, ah sì, piove ma non fa freddo, alla fine è ancora settembre. Sono le otto e mezzo del mattino, più o meno, e ci sono questi strani personaggi che uno ad uno arrivano guardandosi circospetti, anzi no, forse solo curiosi, intorno. C'è la scritta "OSPEDALE PSICHIATRICO" in quelle vecchie lettere di terracotta blu, sbiadite e sbeccolate dal tempo [primo piano che lento si allarga]. C'è un malandato palazzone dietro l'arco sotto la scritta. Un po' più sotto due persone che, a distanza, parlano [siamo troppo lontani, le parole non si sentono]. Si vede, si capisce che si sono appena incontrate, che non si conoscono. [l'inquadratura si stringe] Che il caso ha voluto che quel giorno fossero lì più o meno nello stesso momento entrambi senza ombrello. [in un piano sequenza alla Welles ci avviciniamo, essì che sono proprio bagnati] Chi è arrivato per primo nessuno se lo ricorda, [camera tre quarti dal basso] mi sembra che tu fossi qui, no, io sono arrivato e tu già c'eri, ma anche tu cerchi..., sì ma sai dov'è di preciso? ah no! è la prima volta che ci metto piede qui, beh tanto è presto magari aspettiamo che smetta di piovere e poi chiediamo.
[camera indietro, parole che diventano indistinte] Adesso dietro l'arco si vede una città, siamo dall'altra parte, siamo dentro al manicomio. Le due persone sono ancora sotto l'arco, ne sono arrivate altre, piove ancora e piove per tutti. Le due persone si sono un po' strette per far spazio e continuano a parlare. Si vede che non si danno fastidio, che anche più vicini stanno bene lo stesso, anzi lui le sfiora una mano per caso, ah! non ve l'avevo detto? i due personaggi sono un lui e una lei, e lei non si tira indietro. [lenta dissolvenza in chiusura]
Non è una storia d'amore. E' la storia di un'amicizia iniziata come al solito per caso e durata dieci anni nonostante tutto nonostante che le strade si siano divise e che i chilometri siano tanti. Sì, qualche attimo di debolezza ci sarà, ma il bello sarà che non si baceranno mai, nemmeno in un pomeriggio dolce e lunghissimo a casa di lei, seduti su di un letto a chiacchierare, nemmeno anni dopo quando si ritroveranno ancora per caso ancora una volta e si rimetteranno a parlare come se si fossero salutati il giorno prima o come non si fossero salutati mai.