un piede in terra e l'altro in cielo
notte cattiva notte ossessiva ascoltando fabrizio aspettando un avvento... riscoprire me stesso riscoprire tutto quello che sono... uno scambio breve e interrotto... parole parole indistinte brevi e fugaci... chi sei tu chi sono io... con la paura di essere andato troppo oltre con la paura di aver fatto un passo di più... i miei sogni e i miei delitti così simili e così vicini da confondersi... non pensare a quello che sarà domani o tra tre giorni lasciare che la fantasia e la realtà facciano il loro corso dopo l'ennesima serata alcoolica dopo l'ennesima serata catartica perdersi e ritrovarsi in questo continuo abbandono... guardare attonito il fondo dell'ultimo bicchiere navigarci dentro in questo mare di me... nebbia insistente farsi strada verso la luce verso di là... un riflettore di là mette un mare nella nebbia... pretendere la perfezione e trovarla negli altri quale dolore... emozioni e brividi fatti di parole riscoperte dopo anni... c'è un modo soltanto di dire le cose e ogni mille anni c'è un uomo che sa trovarlo e ce lo regala... tra le mie distrazioni e il mio mondo onirico e sconvolto... incertezze e chiaroscuri nel mio mondo in bianco e nero... scoprirsi insicuro e bambino a trentanni d'età... piacevole scoperta... un pianoforte disegna note pulite si stagliano su questa morbida oscurità... raccolto qui in un caldo respiro accarezzando un sorriso... luce vivida racconta ombre malferme su quella parete laggiù... i contorni si perdono le figure si confondono inseguire un profilo... gli occhi e la mente tesi in un ultimo sforzo... raccontare storie che non si sono mai vissute l'ultima la più grande menzogna... sentirsi comparse in questa perversa messinscena... non c'è spazio per me non c'è spazio per noi... ci siamo conosciuti troppo tardi fino a poco tempo fa non esistevo non ero io... giorni che scorrono inesorabili percepire tutto questo come ineluttabile... di cosa si vive e di cosa si muore... dimenarsi tristi con le nostre piccole speranze da qui all'eternità e ritrovarsi all'improvviso in un'alba quando il sole ha ancora un piede in terra e l'altro in cielo... quel momento e la sua sensazione di chiaroscuro il giorno che arriva in punta di piedi... il pensiero corre veloce a domani quando tutto questo sarà finito quando tutto questo sarà ancora un ricordo di me che ti ho incontrato ma che non ti ho conosciuto mai... aspetto trepidante il prossimo inverno i suoi cristalli di ghiaccio l'aria tagliente lucente affilata... i volti coperti e le nuvole bianche...