la danza del clown nudo
vorrei scriverti una lunga lettera... così inizia una delle mie lettere più belle... una nuova sera lungo il solito nastro d'asfalto la stessa linea bianca dritta fino a casa... asfalto lucido di pioggia cielo freddo e una miriade di stelle.... sono le tre di una notte dolce e sola come tante delle mie notti... mi lascio prendere e portare via dalle mie piccole manie... la danza del clown nudo... sotto le luci in mezzo al palco... partire da lì partire da te... arrivare disfatto sfinito alle tre del mattino le cuffie e la musica al solito volume da schiamazzi notturni... i pink floyd a tenermi la solita compagnia... delirio sommesso scomposto e sfinito... e tutto dovrebbe avere un senso ma non sono questi i giorni per trovarlo non sono questi i giorni per inventarsene uno... non riesco a vedere... anche se tutto questo raccolto nella coppa lucente delle mie mani dovrebbe averlo un senso... l'ultimo alito della mia resistenza... cambiano le cose cambiano le persone... ma si riconoscono i tratti fondamentali a distanza di anni... fare due passi parlare finché c'è luce vaghi ricordi di cose scritte in mesi lontani... parlare anche quando la luce lenta scompare e nel mio lunghissimo tramonto ritrovare me ritrovare tutto quello che mi sembra adesso smarrito... un'estrema difesa del mio mondo fatto di abitudini di necessità... i miei piccoli fallimenti... le mie grandi delusioni mascherate nascoste e seppellite... un'interminabile serie di immagini e di parole confuse e sovrapposte... riflessi nell'acqua in uno specchio... cosa c'è soltanto un passo più in là.. i vostri volti e i vostri occhi guardarci dentro e cercare di affondarmici per capire e per capirvi... un amico giallo l'altro blu... la gabbia è sempre quella... prigionieri in una folle corsa... potrebbe ancora essere una serata interessante... fiera tra un banco di dolciumi e l'altro intravedere il proprio destino... mi muovo verso un'altra destinazione verso un luogo ancora lontano da qui... voci deformate nel falsetto delle emozioni... raccogliere le parole sbagliate incrociare uno sguardo per un momento soltanto.. salutare e salutarsi... affondare lento... scomparire in un giro di basso su tre note di organo... incamminarsi un passo dopo l'altro tra una bugia e la finzione... quando ormai tutti se ne sono andati... quando non c'è rimasto niente ancora da raccogliere soltanto rifiuti e bicchieri vuoti... le mie notti sono scure e vuote di sogni... mi sveglio ogni mattina in un breve sussulto e non ricordo cosa di me è stato nella notte appena trascorsa... è una fortuna... uccidere i propri sogni nel torpore di ogni mattino nella luce affilata che penetra da una finestra socchiusa... poco lontano ma lontano da qui...