Il mio sguardo obliquo e poi ancora una parola scortese, nella pigrizia di un mattino di festa con ben poco da festeggiare.
Quando non passa il tempo si sconta. Non mi sono dimenticato le cose da fare ma mi sembra inutile dovermi preoccupare, arriverà qualcuno dopo di me e finirà quello che io ho soltanto abbozzato. Poggiando il piede sul mio segno, finendo di scrivere con mani piene d'inchiostro quella parola che io ho soltanto iniziato, sollevando e posando il suo sguardo su tutto quello che io ho a malapena intravisto. Assaporando in pieno quel piacere che io distrattamente ho assaggiato.
Mi chiedo chi leggerà i miei libri e ascolterà la mia musica, seguendo quello strano percorso, quella ragnatela fatta di fili di luce, fughe in avanti, improvvisi cambi di direzione, parole ubriache.
Non è poi così importante contare le volte in cui mi sono incazzato, in cui stato schifosamente me stesso o falso, splendidamente mascherato con il meglio di me.
Un brivido di gelido blu.
Il mio sguardo obliquo e poi ancora una parola scortese.