Un volto che brucia

Rumori di ovatta in questo sarcofago rovente. Ci metto io quello che manca. Ci metto le mie parole e il mio sguardo sull'ipnotico acquitrinio. Ondivago e girovago.

Le idee come pietre appena lambite, riflessi di onde confuse e rotonde. Le idee come i capillari sui volti dei vecchi, ragnatela che rimarca il tempo passato e su ogni bivio appoggia un dubbio. Le idee come gli scarabocchi di un bambino, forme e contorni colorati e distorti. Le idee come l'acqua sul marciapiede d'estate, nelle crepe irregolari evapora e scompare.

Un passeggero seduto sul ciglio a raccattare polvere e visioni. La stessa sabbia stretta nei denti e nei pugni. Il riverbero del nuovo miraggio si staglia sul cielo e acceca e pretende. Nell'ora più calda il vento di un respiro incandescente. L'orizzonte bianco è uno specchio deformato nella calura, un nuovo viaggio e un sudario fresco di tenebre.