Fai ciao con la manina

Non sono mai stato bravo con le presentazioni e con i saluti. Con tutto quello che sta in mezzo ho sempre provato a cavarmela con risultati un po' incerti, altalenante tra sfavillanti successi e fallimenti disastrosi (leggasi figure di merda, né più né meno).

E adesso vorrei salutare un amico che parte, ma mi viene difficile. I saluti dovrebbero essere qualcosa che ti rimane, qualcosa che ti accompagna per il viaggio che farai, che sia quello dalla porta di casa al letto o quello che ti porta in un'altra città.

E invece a me piacciono le parole dette perché esistono quando le dici e poi svaniscono. Mi piacciono gli sguardi di traverso che sembrano non guardarti e invece ti stanno guardando attraverso. Mi piacciono le persone complicate e un po' anche quelle che si complicano e non per vanità o per voler essere quello che non sono, semplicemente perché anche loro in fondo in fondo non ci hanno ancora capito niente.

Mi piacciono le lunghe chiacchierate che iniziano parlando della banalità metereologica e senza nemmeno volerlo finiscono parlando di chi siamo e di chi vorremmo essere.

Mi mancano le lunghe chiacchierate con ognuno di voi. Quelle seduti in fortezza stretti nelle sciarpe e nelle giacche fino a quando il sole va giù e c'è un autobus da prendere. Quelle seduti in macchina per un nuovo viaggio. Quelle girando in tondo tra le mura e su noi stessi. Quelle seduti attorno ad un tavolo, tra i tuoi occhi sfuggenti e la mia camicia a quadri.

Per fortuna il freddo di questi giorni un po' mi aiuta, qualcuno potrà anche pensare che i miei occhi siano lucidi per la commozione e sarà soltanto il freddo, perché no, di piangerci, su queste cose, proprio non mi riesce. Non per cattiveria, perché quando qualcuno se ne va in bocca al suo destino, per quanto si potrà sentire la sua mancanza, non si può e non si deve essere tristi.

E poi gli auguri che si fanno di solito non mi sono mai piaciuti. Cosa si dice ad un amico che inizia una nuova vita, mi vengono in mente soltanto formule rituali, un po' desuete e consunte, che per quanto tu faccia risultano sempre un po' banali. Ma che, per quanto tu faccia, sono l'unica cosa che puoi dire.

E allora, ancora una volta, buon viaggio, buonanotte e buona fortuna.