Un ideale artistico che sia qualcosa di più che il semplice solleticare la nostra parte lucertolesca. Una ridefinizione complessiva del concetto di bello. La furibonda sintesi del modo di pensare del proprio tempo. Raccogliere su di una tela, su di un pezzo di carta o di cartone, sul cemento o tra le linee dritte di un pentagramma un'idea nuova, deviata e deviante dalla via maestra.
Rendere nuovo e stupefacente l'ovvio. Non importa se potevano farlo tutti, dopo. E' proprio questo che rende grandi solo alcuni. Non me ne frega niente se è un concetto elitario, se è per pochi. Se non lo capisci vuol dire che non te lo meriti e hai il diritto di morire ignorante.
Voglio sentirmi deriso e irriso da chi ne sa più di me. C'è gente che non ha bisogno di essere umile, che non deve essere umile. Voglio essere truffato e rendermi conto di quanto sono imbecille.
Non voglio piccole dosi, voglio sentirmi straniero.
In tutto questo, in ogni piccola parte, voglio tenere il mio cervello acceso, sintonizzato sul meglio di me.
Tutto questo stamani tra le sette e cinquanta e le otto meno cinque, seduto sul cesso. Fuori, tempo fa, c'era il mattino.