5.30am

Demolizione attenta dei mondi altrui. Mi sono svegliato stamani sotto il cielo ancora nero. S'è incendiato, ha bruciato fino a diventare cenere. S'è spento nel grigio cemento e la musica andava, le ruote giravano e accorciavano distanze. Gli oggetti sono più vicini di quello che sembrano.

Le persone?

Ci sto scomodo qua dentro, sono insofferente ma non ho un cazzo di voglia di cambiare.

All'alba il conto dei caffè era già a tre, cinque quello delle sigarette. Sono io che ho bruciato il cielo, il fumo azzurrognolo riempiva la stanza. La tenda tirata perché il sole non potesse ancora entrare. Acqua gelida sul viso, adesso è veramente ora di andare.

Uscendo prendi la spazzatura, sono mesi che l'accumulo, inizia a puzzare.

Il letto l'ho lasciato distorto com'era quando mi sono svegliato. Disfatto dalla lotta e dal sonno pesante. Se dormissi potrei anche sognare, ma ogni volta è soltanto una resa.

Inizio a diventare cattivo, duro, opaco.