Io, un flipper e la prova costume

troppo stanco anche soltanto per saperlo, di essere stanco. Alla fine dell'ennesima giornata. Quando cazzo arriva l'estate, perdio. Ma, soprattutto, qualcuno ha detto a quel tipo lassù, quello che decide le previsioni meteo, che sarebbe, perlomeno, primavera? E vabbè, mi tocca di prendere la macchina anche domani. Tanto ormai son sulla tela, se mi fermano provo ad offrirgli da bere. Almeno poi mi fanno il palloncino: e sono cazzi.

Che stavo dicendo? Ah, già: stanco.

Poco da dire, troppo da fare. Una pallina da flipper: sembro una pallina da flipper. E non c'è nemmeno da sperare che ci sia il multiball o come cazzo si chiamava quando venivano giù tre palline insieme, che non ci capivo più un cazzo e poi mi finivano giù tutte. E bestemmiavo: mai capito a cosa cazzo servisse quella stronzata del multiball.

Sarà la primavera, che nessuno gliel'ha detto, tanto lo so che devo fare tuttto io, come al solito. Sarà la primavera, dicevo, perché vedo anche voi altri tutti un po' più stanchi. E' l'insensata voglia di ferie che ci prende sempre ad aprile. E' la voglia di prendere il cervello e scaricarlo lì, insieme all'orologio, chiudere bottega, salutare cordialmente e scomparire per almeno due settimane. Con la sveglia che NON suona, con il solito rompicoglioni che NON chiama.

Non è mica un caso, sai, che proprio adesso si cominci a pensare alla prova costume per la prossima estate. E' proprio che al mare vorremmo esserci adesso. Inizio a pensare che l'autonomia dell'essere umano medio sia di tre mesi. Dovrebbero fare l'anno lungo quattro, altro che dodici. Tre mesi di lavoro, belli, freschi e produttivi, e poi uno di ferie. Eddai, non è mica proprio una stronzata: pensiamoci un attimo, così com'è il rapporto, compreso domenica e compagnia, è sì e no di uno a dieci.

Fate come vi pare, A ME, non mi sembra giusto una sega.