abbaglio residuo e bruciante di giorni trascorsi troppo velocemente. Le cose che ho fatto e quelle che ho dimenticato. Nessuna analisi freudiana, semplice distrazione, che è quello che mi riesce meglio essere, distratto. Incoerente e disattento. Ostinata e perversa l'idea di avere un'agenda dove scrivere la metà delle cose da fare, quelle meno importanti, e poi non aprirla mai. Confidando allegro su di una memoria e su di un ordine mentale che non ci sono. A non avere abbastanza ore mi ero quasi assuefatto a non avere abbastanza giorni mi dovrò abituare. Una telefonata che dura più di un'ora e che viene da un anno fa, strano sì e strano anche sentirsi più grande. Tra tutti i miei dubbi su questo non ce ne sono.
Devo ancora appendere i quadri.