potreiscrivereunblog

in questi momenti... mi viene voglia di scrivere... dormo poco sono state settimane furibonde... una vita strana m'accompagna... tutte le notti si allungano lente come un vecchio gatto assonnato e stanco... e io rimango lì ultimo ad andare via ultimo a passare la mano... rincorrendo cosa non lo so ma di certo non il mio passato... ritrovarsi dopo dieci anni... un anno fa mi sarebbe sembrato impossibile ed adesso sto ritrovando una dimensione che è una parte di me... sì ma c'è anche altro è inutile nasconderlo... ma per ora lascio tutto da una parte nascosto e a prender polvere... e forse è per questo che ad un tratto ho bisogno di scrivere... e ci capisco poco e ci capisco niente... come al solito sono molto più bravo dietro ad una parola scritta... difeso e al sicuro da questa strana dimensione... la dimensione delle mie mani... che le mie mani sfiorano il mondo senza afferrarlo... le mie mani che scrivono... una vita in costante osservazione ché nulla vada perso ché niente sia mai inutile... non riesco ad abbandonare le vecchie abitudini... e tutto si riduce qui tra me e un foglio bianco e tre puntini... ci sono giornate migliori e poi ci sono giornate come questa... l'unico miraggio è andare nuovamente a rinchiudermi nella tana... il gioco violento dell'attesa... il gioco solitario e violento me contro me... a tratti soltanto a tratti sembra tutto chiaro... poi arriva il mattino e si dissolve l'orizzonte dipinto durante la notte... ogni tanto sempre di notte penso potrei scrivere un blog... poi penso anche no.

e mi fermo... non spesso ormai movimento continuo.

rotolare stanco alla fine di una lunga giornata passata sul confine dove non è terra e non è mare abbacinato dal sole avvolto nell'abbraccio rovente e salato... guardare il sole negli occhi fino a farseli bruciare... riflessi di luce e di tramonto con poco o nulla da raccontare... immagini sconvolte e sovrapposte di altri tramonti di altre rive... sentirsi veramente soli dopo tanto tempo... un quadro di mondrian ordine e rigore per ricominciare... risintonizzarsi e tentare di capire cosa c'è ancora un poco più in là... persone nuove ma ancora pochi amici giusti con cui fermarsi a bere un bicchiere e a parlare per ore e per giorni... mi sono svegliato clandestino in un tortuoso incubo a rovescio... cercare parole dentro e fuori e rovesciarle qui... sporcando una pagina bianca in uno strano seguire un flusso che non riesco ad afferrare... estrema provvisorietà... lapidario e triste... un sogno un sogno lungo quanto una schiena morbida su cui scivolare... mi lascio guidare da un'immagine trovata per caso... e aspetto. aspetto qui come ho fatto negli ultimi trentanni... vorrei imparare a raccontare storie ma non ho storie da raccontare...